Clima, agricoltura, e-Com e IA i protagonisti del futuro
Lo studio del World Economic Forum (WEF), sembra annunciare una svolta quasi repentina, dovuta soprattutto a necessità impellenti come il clima, e non più visto come problema, ma come opportunità. Infatti il report indica proprio la transizione ecologica e la transizione digitale come fattori principali di crescita dei prossimi 5 anni. Anche l’agricoltura giocherà un ruolo cruciale nello sviluppo dell’umanità, insieme all’istruzione e al commercio digitale. L’intelligenza artificiale sarà un’assoluta protagonista di questa trasformazione, permettendo alle aziende di attuare dei processi di automatizzazione fino ad ora impensabili, oltre a spingere prepotentemente il piede sull’acceleratore, velocizzando ulteriormente la produzione.
I nuovi lavori
Secondo il report WEF, è previsto che il 23% dei posti di lavoro cambierà entro il 2027, con la creazione di 69 milioni di nuovi posti di lavoro e l'eliminazione di 83 milioni. Nonostante i numeri siano al ribasso e le previsioni parlino di una perdita del 2% dell’occupazione mondiale, i leader delle 803 aziende intervistate prevedono una crescita dell’occupazione proprio grazie alla transizione ecologica e all’IA. Ma in che modo?
Tra le posizioni più in crescita ci saranno gli analisti di Big Data, specialisti dell’apprendimento automatico dell’IA, esperti di Cyber security, ingegneri e installatori di tecnologia green e dell’agricoltura, specialisti dell'e-commerce, specialisti della trasformazione digitale e specialisti di marketing e strategia digitale. Inoltre, contrariamente alle suggestioni high-tech finora ventilate, il pensiero analitico e quello creativo saranno skill fortemente richieste.
La formazione sarà cruciale
Ma perché questo cambiamento avvenga positivamente, e l’occupazione salga piuttosto che scendere, “[...] I governi e le imprese devono investire per sostenere il passaggio ai lavori del futuro attraverso l'istruzione, la riqualificazione e le strutture di sostegno sociale che possono garantire che gli individui siano al centro del futuro del lavoro”. Questo secondo Saadia Zahidi, Direttrice generale del World Economic Forum.
Alla quale risponde (indirettamente) Sue Duke, responsabile delle politiche pubbliche globali di LinkedIn. “Ma i dati di LinkedIn dimostrano chiaramente che, sebbene ci sia una forte domanda di talenti con competenze verdi, le persone non stanno sviluppando competenze verdi a un ritmo sufficientemente veloce per raggiungere gli obiettivi climatici. C'è l'opportunità per tutti di contribuire a ribaltare la situazione. I governi devono sostenere l'agenda delle competenze verdi e le imprese possono e devono fare di più per dotare i propri dipendenti delle competenze necessarie per realizzare un vero cambiamento ambientale”.
Tocca a tutti noi
Quindi la strada sembra tracciata, o quantomeno quell’idea di futuro roseo che tutti noi sogniamo. Un punto imprescindibile però resta un intervento formativo di massa a carico di aziende e governi che, però, in questo momento storico, sono impegnati a limitare i danni in un periodo di quasi recessione globale. Probabilmente saremo tutti chiamati ad un piccolo sforzo individuale, ovvero formarci in autonomia, e non per aiutare governi e aziende, ma per essere parte attiva di una trasformazione assolutamente necessaria.
Riusciremo a mantenere le premesse del report, e soprattutto, in che modo o perché no?