L’espressione “elefante nella stanza” indica un problema di portata enorme ma che si finge di non vedere perché incapaci di affrontarlo. Così il quotidiano francese Le Monde ha definito il calo demografico dell’Unione Europea dove la quota di popolazione under 15 si è ridotta dal 14 all’11%.
Il problema si fa particolarmente preoccupante per l’Italia, dove l’inverno demografico fotografato dal CENSIS si sta accompagnando ai pensionamenti. Per questo l’ISTAT avverte che già nel breve periodo il nostro Paese rischia un buco di 100.000 lavoratori.
La situazione sarebbe preoccupante anche senza ulteriori dati, sappiamo già che nel 2022 l'Italia ha registrato il tasso di occupazione più basso tra i 27 Paesi dell'Unione Europea. Con il 64,8% del totale delle persone con un impiego, sul totale della popolazione attiva - seguiti dalla Grecia (66,3%) e dalla Romania (68,5%) - siamo il fanalino di coda.
Lavorano più persone ma i giovani sono introvabili
Il paradosso è che, dal secondo trimestre 2022 al secondo trimestre 2023, il numero degli occupati è cresciuto di 350.000 unità. In particolare nelle categorie qualificate e nelle professioni tecniche. Il ricercatore Francesco Seghezzi, su Domani del 13 novembre, cita dati INPS secondo cui i contratti a tempo indeterminato sono cresciuti del 40% nel 2022 e quest’anno stanno ulteriormente crescendo.
Ma resta un notevole disallineamento tra domanda e offerta, perché lavorano più persone ma i giovani sono introvabili. Le aziende faticano a trovare tutte le risorse di cui avrebbero bisogno dato che, oltre ai pensionamenti, la popolazione in età lavorativa si sta parallelamente riducendo e sta invecchiando. Questo rischia di tradursi in un calo della produttività - peraltro l’Italia in questa classifica si posiziona tredicesima, dopo tutte le principali economie europee ad eccezione della Spagna - pertanto non è solo una questione di aumento occupazionale, bensì di competenze.
In un Paese in fondo anche alla classifica europea sui salari reali, la sfida che attende l’Italia non è di poco conto: ci stiamo giocando il futuro.