Quante volte, dopo un successo, invece di godere dei risultati delle nostre fatiche, ci ritroviamo sopraffatti da un ingiustificato senso di inadeguatezza? Quante volte diamo ascolto alla vocina che ci sussurra «non lo meriti, sei una frode, presto la tua incompetenza verrà scoperta»? Questa paura di essere "smascherati" è il sintomo più classico della Sindrome dell’Impostore, una condizione silenziosa che affligge molte più persone di quanto non si pensi. Chi ne soffre vive sotto una cappa di ansia, senso di colpa, paura del giudizio altrui.
Ma non è una condanna. Anzi. Il primo passo è riconoscerla, per trasformarla in un trampolino verso una vita piena e consapevole. Partendo dalla sua esperienza personale, la content creator, speaker, autrice e conduttrice radiofonica Florencia Di Stefano-Abichain condivide nel libro Pensavo di essere io… Invece è la sindrome dell’impostore (Vallardi, 2021) il suo percorso – e le sue strategie – per aiutarci a credere di nuovo in noi stessi e a riscoprire la gioia dell’autostima.
«La paura di essere smascherata, il terrore di non essere mai all’altezza, di non meritare niente mi accompagnano da trent’anni. Ancora non so se ci sono nata o se c’è stato un inizio, un evento scatenante. Fatto sta che a un certo punto il malessere che provavo mi ha spinta a documentarmi e approfondire finché non sono riuscita ad attribuirgli un nome, appunto sindrome dell’impostore», scrive l’autrice.
Una forma mentis più frequente per le donne...
Il fenomeno, apparentemente individuato per la prima volta nel 1978 da due psicologhe statunitensi, Pauline Rose Clance e Suzanne Imes, pare coinvolgere un vasto spettro di individui in svariati settori e contesti. Per fare un esempio, pare che Leonardo Da Vinci in punto di morte abbia detto: «Ho offeso Dio e gli uomini, perché il mio lavoro non ha raggiunto la qualità che avrebbe dovuto».
Tuttavia, sembra che le sue manifestazioni siano particolarmente rilevanti per le donne. Negli ultimi tempi si è assistito a un crescente dibattito su questo tema, con molte figure pubbliche che hanno condiviso le proprie esperienze. In un'intervista l’attrice Emma Watson ha rivelato di sentirsi a disagio quando viene elogiata perché sente di non meritarlo. Anche le sue colleghe Rénee Zellweger e Kate Winslet hanno condiviso i loro sentimenti simili riguardo a questo argomento.
...Dal mondo dello spettacolo a quello della politica.
Oltre al mondo dello spettacolo, anche il campo della politica ne è coinvolto. Jacinda Ardern, l’ex primo ministro della Nuova Zelanda, ha discusso apertamente della sua insicurezza, ammettendo di avere dubbi sulle sue capacità professionali. In modo simile, Michelle Obama ha condiviso con le studentesse della Elizabeth Garrett Anderson School nel Regno Unito che la sensazione di non essere prese sul serio è qualcosa che persiste nel tempo. Lady Obama ha voluto condividere questa esperienza comune perché ritiene che tutte affrontino dubbi sulle proprie capacità e sul significato del proprio potere.
L’obiettivo del testo, quindi, è cercare di trasmettere quello che Di Stefano-Abichain ha capito di questa ‘condizione’, come conviverci e gestirla. «Quel che spero, insomma, è che questo libro possa essere d’aiuto a chi lo leggerà, uno stimolo per illuminare le nostre potenzialità senza lasciarci sopraffare dall’ansia e dalla paura di fallire. Sarebbe la mia vittoria più grande, che comunque non meriterei, è chiaro».
Foto: Prime Minister Jacinda Ardern, New Zealand 2019 ©Nevada Halbert