Le ferie sono ormai finite, c’è da ripartire carichi di buoni propositi e speriamo riposati, però occorre farlo bene per non stressarsi subito al rientro. In particolare per quelli che hanno difficoltà a staccare dal lavoro.
Eravate in workation, in smart working o semplicemente in “periodo agostano” e pensavate che non vi sarebbe capitato di trovarvi a rispondere alle mail in determinati orari? Male, occorre saper gestire la disconnessione, sempre. Perché nell’accordo individuale, sottoscritto dal datore di lavoro e dal lavoratore, lo smart working prevede i tempi di riposo e le misure tecniche ed organizzative - cosicché il lavoratore possa interrompere i collegamenti informatici e disattivare i dispositivi elettronici - ma poi non è così automatico. Come molti hanno purtroppo sperimentato in periodo pandemico.
Quindi sì, c’è il diritto alla disconnessione, ma siamo noi che per primi dobbiamo imparare a disconnetterci. Ovvero, il giusto mix tra capacità di bilanciare le proprie energie mentali e definire il livello di priorità delle mansioni e responsabilità. Fondamentalmente, bisogna prendere consapevolezza del fatto che vivere in questo modo non ci arreca nessun vantaggio. Ecco quindi che proviamo a proporre tre consigli.
Imporsi un orario per disconnettersi dalla tecnologia.
È probabilmente il punto centrale della questione: la difficoltà di vivere senza controllare notifiche dello smartphone e posta elettronica. Come se la disconnessione dal mondo tecnologico facesse rischiare di perdere qualcosa di troppo importante. È consigliabile imporsi un tempo limite oltre il quale i task sono da rinviare. Ad esempio è da evitare - anche per galateo - di fissare una call durante la pausa pranzo. E attenzione a WhatsApp. Creare gruppi di lavoro su questo social dovrebbe essere accompagnato da regole di utilizzo esattamente come per le email. Rispondere ai messaggi a qualunque ora, implicitamente giustifica i colleghi a scrivere a ogni ora!
Attività alternative e coltivare degli interessi.
Pare che chi ha difficoltà a disconnettersi dal lavoro provi un insopportabile vuoto, come se da una parte ci fosse la professione e dall’altra il nulla. Coltivare nuovi interessi in grado di sostituire il “vuoto del dopolavoro”, come un nuovo hobby o frequentare un corso in palestra, può colmare quella sensazione di insoddisfazione che sopraggiunge quando ci allontaniamo dai nostri obblighi lavorativi. Una buona idea per imparare a disconnettersi dal lavoro è stilare una lista di cose che ci piacerebbe fare contenenti delle attività alternative: una passeggiata, una visita a un museo, Pilates… L’idea è portare a termine almeno un’attività al giorno. Attenzione a calcolare bene i tempi però: se il corso in palestra inizia a una precisa ora, arrivare sempre in ritardo significa solo stressarsi ulteriormente!
Imparare a rilassarsi.
Quando risulta impossibile staccare dal lavoro spesso è sintomo che c’è molto stress. Lo stress innesca un circolo vizioso e per questo è importante permettere al corpo di riprendere il suo ritmo naturale. Esistono diverse tecniche di rilassamento efficaci e interessanti, come lo yoga, la meditazione, o altri ancora. Ma si può cominciare semplicemente a concentrarsi ogni giorno per un po’ di tempo sulla respirazione. Ad esempio un quarto d’ora può essere sufficiente, ovviamente va presa come abitudine costante!
In conclusione, lo smart working è un bello strumento di worklife balance, ma imparare a disconnettersi dal lavoro, senza sentirsi per questo in colpa, è un punto fondamentale per il nostro benessere.