Nel mondo anglosassone, il dibattito sul ritorno in ufficio (Return to Office, RTO) continua a essere acceso anche nel 2025. Molte aziende stanno imponendo ai propri dipendenti di tornare a lavorare in presenza, almeno in modalità ibrida. In Italia, questa tendenza è meno marcata, ma potrebbe presto farsi sentire anche qui.
I licenziamenti nelle grandi aziende tecnologiche come Meta, Microsoft e Stripe, così come le politiche restrittive adottate da colossi come Dell e Amazon, hanno riacceso la discussione sull'effetto che il lavoro da remoto potrebbe avere sulla sicurezza occupazionale. In altre parole, chi lavora da casa rischia di più?
Il pregiudizio dell'"invisibilità"
Uno dei problemi principali che affrontano i lavoratori da remoto è la percezione che, se non si è fisicamente presenti in ufficio, si venga considerati meno produttivi. Secondo un sondaggio condotto nel Regno Unito, il 41% dei lavoratori teme che il mancato rientro in ufficio possa ridurre le proprie possibilità di promozione. Inoltre, una ricerca ha rilevato che i manager tendono a percepire i lavoratori da remoto come il 3,5% meno produttivi rispetto ai colleghi in presenza.
Grandi aziende hanno già adottato misure punitive nei confronti di chi lavora da casa. Dell, per esempio, ha introdotto penalizzazioni per i lavoratori da remoto, mentre Amazon ha vietato le promozioni a chi non segue le direttive di RTO. Questo dimostra come la cultura aziendale giochi un ruolo fondamentale nel determinare le sorti dei lavoratori da remoto.
Il lavoro da remoto è davvero più rischioso?
Nonostante la pressione crescente per un ritorno in ufficio, alcune analisi suggeriscono che i lavoratori completamente da remoto potrebbero essere in una posizione più sicura rispetto a chi lavora in modalità ibrida o in presenza.
Secondo i dati raccolti per l'indice Startups 100 del 2025, le aziende che operano in modalità completamente remota hanno registrato un tasso di licenziamenti del 45%, inferiore rispetto al 56% delle aziende ibride e al 58% di quelle che operano interamente in presenza.
Un fattore chiave di questa dinamica potrebbe essere legato ai costi aziendali. Le imprese che operano da remoto hanno meno spese fisse: non devono pagare affitti, utenze, assicurazioni e forniture per uffici fisici. Questo permette loro di avere una maggiore stabilità finanziaria e una minore necessità di tagliare personale in momenti di difficoltà economica.
Come rimanere rilevanti nel lavoro da remoto
Anche se il lavoro da remoto potrebbe offrire una certa sicurezza lavorativa, resta il problema della visibilità. I dipendenti che lavorano da casa potrebbero sentirsi isolati o meno considerati nelle dinamiche aziendali, il che potrebbe influenzare negativamente la loro carriera.
Ecco alcuni suggerimenti per mantenere alta la propria rilevanza nel lavoro da remoto:
- Organizzare incontri individuali con il proprio manager
- Partecipare alle riunioni di team è importante, ma avere un contatto diretto con il proprio responsabile permette di costruire un rapporto più solido e di far emergere i propri contributi.
- Mantenere interazioni con diversi colleghi
- Espandere la propria rete interna può aiutare a costruire rapporti strategici che possono rivelarsi utili per la carriera.
- Essere proattivi
- Non aspettare che il manager si accorga del tuo lavoro: invia aggiornamenti regolari e proponi idee per dimostrare il tuo impegno.
- Rendere visibili i propri successi
- Usare strumenti come Slack, Microsoft Teams o LinkedIn per comunicare i propri risultati può aiutare a mantenere una presenza attiva e riconoscibile all'interno dell'azienda.
Il futuro del lavoro: un compromesso tra remoto e ibrido
Nonostante la pressione per il ritorno in ufficio, è probabile che il futuro del lavoro si stabilizzi su un modello ibrido. Questa modalità permette di bilanciare la flessibilità e la necessità di interazione sociale, offrendo al contempo un certo grado di sicurezza lavorativa.
Il 2025 si prospetta un anno turbolento per il mercato del lavoro, ma una cosa è certa: la chiave per la sicurezza occupazionale non sta necessariamente nel tornare a fare conversazione alla macchinetta del caffè, bensì nel trovare un modo per essere visibili e indispensabili, indipendentemente da dove si lavora.