Quando un mese fa Zoom - l’azienda simbolo dello smart working per eccellenza - ha richiamato i lavoratori nei loro uffici la notizia ha fatto il giro del mondo. Ma negli ultimi tempi anche molti colossi della tecnologia - Apple, Google, Meta e Amazon - hanno chiesto al personale di presentarsi in ufficio almeno due/tre giorni alla settimana.
Lo smart working è desiderato quanto un aumento di stipendio.
L’argomento è stato trattato dalla prestigiosa rivista britannica The Economist, sulle aziende che stanno richiamando i dipendenti in ufficio. Lo smart working, se non è morto, pare goda di cattiva salute. Negli USA, parola degli amministratori delegati di grandi banche quali JP Morgan Chase o Goldman Sachs, sono convinti che le settimane da cinque giorni lavorativi in ufficio stanno tornando in via definitiva. Anche un recente articolo su La Repubblica ha trattato di CEO e capi del personale delle più importanti banche internazionali sempre più decisi a mettere la parola fine su una modalità lavorativa che considerano superata.
Possibile che la stagione in cui eravamo tutti concordi sull’opportunità del lavoro da remoto sia già finita?
Per chi crede nel lavoro da casa, sembra la vendetta del modello organizzativo piramidale fondato sul controllo dei collaboratori. Sfortunatamente per gli irriducibili del lavoro da remoto, ci sarebbero anche nuove ricerche che vanno contro di loro, dimostrando che gli uffici, nonostante tutti i loro difetti, rimangono essenziali. Ad esempio, i dati sulle comunicazioni di 62 mila dipendenti Microsoft hanno evidenziato che le reti informatiche interne del gruppo si sono via via isolate con l’aumentare del lavoro a distanza.
Ma se da una parte i dirigenti temono che chi lavora da remoto possa essere meno produttivo, dall'altra le persone sono pronte a fare resistenza per non perdere lo smart working, la cui voglia è sempre maggiore di quanto oggi sia concesso in termini di giorni fuori sede.
Secondo una ricerca della Stanford University, riportata dal The Economist, i lavoratori valutano i benefici dello smart working quanto un aumento dello stipendio dell’8% e che operando da casa in media risparmiano 72 minuti al giorno di spostamenti, evitando ingorghi o mezzi pubblici.
The Economist: una nuova lotta globale per lavorare da casa.
Ma dunque lo smart working è morto? Dopo l’esperienza della pandemia in cui il lavoro agile ha consentito di affrontare l’emergenza, parlare di un generalizzato contrordine, oltre a essere falso rispetto ai numeri globali, è riduttivo sul fenomeno. Tra l’altro, per noi lo smart working non è solo lavoro da remoto, bensì una modalità operativa “intelligente” che libera da tempo e luogo senza togliere del tutto l’ufficio, che resta un luogo funzionale nello svolgimento di alcune attività.
WFH Research ha indagato la voglia di smart working nel mondo e in tutti i 23 Paesi oggetto della ricerca i giorni di lavoro da remoto desiderati sono maggiori di quelli pianificati e effettivi. Ad esempio in Italia mediamente è pianificato 1 giorno di smart working a settimana ma effettivamente lo si impiega per meno di una giornata; i giorni desiderati invece sarebbero due. Peggio va in Francia dove i cugini d’oltralpe hanno mediamente solo mezza giornata pianificata e effettiva, ma ne desidererebbero almeno una. Dove si sta meglio di tutti, nel Regno Unito, si fa una giornata e mezza di lavoro da remoto, ma se ne desidererebbero due e mezza. A giudicare la ricerca nella sua completezza, salta però all’occhio che solo in Svezia e Finlandia c’è coincidenza tra i giorni pianificati e quelli effettivi. Peraltro, anche in Scandinavia si desidererebbe beneficiare per un tempo doppio.
Quindi la domanda è: per quale motivo - dagli USA a Israele, passando per Singapore - le ore effettive di smart working sono minori di quelle pianificate?
Probabilmente molte imprese devono capire che l’ufficio, come lo smart working, non è un obbligo, ma uno strumento per lavorare meglio. Occorre anche chiarire che la scelta del “dove lavorare” non può essere subordinata ai singoli, ma deve essere concordata all’interno dell’organizzazione e fatta a livello di team.