Affitti scontati e servizi per conquistare nuovi cittadini. Dall’Amiata una nuova iniziativa che potrebbe innescare il ripopolamento dei piccoli borghi.
Dalla Sardegna alla Sicilia, dalla Toscana alla Puglia, favorito dalla pandemia da Covid-19 un fenomeno sembra opporsi alla modernità e invece ne è conseguenza: lasciare la città e lavorare da remoto in montagna o al mare. Serve ovviamente la banda ultralarga e un impiego che consenta di lavorare anche senza necessità di presenza.
Nel nostro gruppo di Smart Working Day già contiamo membri che hanno eletto due perle del Tirreno toscano come base. Ma a partire dall’inizio dell’emergenza sanitaria, dalla Lombardia sono scesi in Toscana (ripopolando spesso le loro seconde case fuori stagione) centinaia di “colletti bianchi” per operare in remote working. Anche troppi, a giudicare dalle preoccupazioni esternate dal Presidente della Regione Enrico Rossi sul rischio che queste persone potessero gravare sul sistema sanitario toscano!
La tecnologia ha reso possibile questo nomadismo e alcuni brillanti sindaci questa estate hanno intuito che lo smart working potrebbe essere lo strumento per conquistare nuovi cittadini e ripopolare borghi afflitti dallo spopolamento nel corso del tempo.
Interessante il caso di Santa Fiora nell’amiatino grossetano, già nella lista dei “Borghi più belli d’Italia”. Il paese, oggi conta circa 2.600 abitanti, fa parte di quella comunità dell’Amiata che tra la fine dell’Ottocento e fino alla metà del Novecento conobbe un notevole sviluppo grazie all’attività mineraria, l’estrazione del mercurio qui era tra le più importanti al mondo.
Finite le Guerre mondiali e l’impiego del mercurio sempre più ristretto causa la sua pericolosità, la miniera di Abbadia San Salvatore chiuse e su tutta l’Amiata scese il declino e nemmeno il turismo montano fermò lo spopolamento. Oggi Santa Fiora propone un bando per attirare gli smart workers!
Grazie al recente arrivo della banda ultralarga il Comune ha lanciato il progetto “Santa Fiora smart village”, rivolgendosi ai lavoratori d’Italia, attraverso un bando con una dotazione finanziaria complessiva di 30 mila euro, per coprire il 50% dell’affitto, a chi desidera vivere per un periodo a Santa Fiora, lavorando da remoto.
L'Amiata è smart!
Il bando (link), rivolto a dipendenti pubblici, privati e liberi professionisti, con scadenza 31 dicembre 2020 prevede, in particolare, l’erogazione di voucher per coloro che prenderanno casa per almeno due mesi nel territorio comunale.
Gli incentivi erogati andranno a copertura delle spese sostenute dal lavoratore per l’affitto dell’abitazione, fino ad un massimo del 50% della spesa sostenuta, per un importo mensile non superiore ai 200 euro e per una durata non superiore ai sei mesi, eventualmente prorogabili.
Il Comune segnala le abitazioni messe a disposizione dai cittadini e tutti i servizi, dalla baby sitter, all’idraulico, dal medico all’elettricista, dalla consegna dei pasti a domicilio alle attività dell’ufficio turistico.
<<L’esperienza del Covid-19 – spiega il sindaco di Santa Fiora, Federico Balocchi - ci ha costretto a rivedere l’organizzazione del lavoro sperimentando su larga scala lo smart working. Alcune strutture turistiche d’Italia hanno colto questa opportunità con un’offerta su misura per il lavoratore che cerca un ambiente rilassante, al mare o in montagna. Nel caso di Santa Fiora è un intero comune che si propone come smart working village: crediamo, infatti, che il lavoro da remoto, non sia solo una soluzione temporanea per affrontare l’emergenza, ma possa rappresentare il futuro>>.
Almeno per certe professioni, mettendo lo smart worker in condizione di operare al meglio per la propria azienda e al tempo stesso garantire benessere, si intraprende un percorso di ripopolamento con presenza in tutto l’anno presso una comunità che ha molto da offrire in termini di qualità della vita.
<<Con il bando vogliamo offrire un incentivo per stimolare questo tipo di scelta - conclude il sindaco - ma ovviamente l’auspicio è che dopo un periodo di prova, per alcuni Santa Fiora diventi una scelta permanente venendo a vivere definitivamente qui con la famiglia, anche tenendo conto dei vantaggi che offriamo in termini servizi per l’infanzia e l’adolescenza, a costi davvero contenuti>>.
Sarebbe curioso se un secolo dopo, paesi abbandonati a causa della mancanza di lavoro, tornassero a ripopolarsi proprio grazie ad una nuova organizzazione del lavoro. Ma in fondo è quello che i fautori dello smart working sostengono: tra i benefici e le sfide a lungo termine c’è anche il decentramento territoriale.