«Bisogna lavorare per obiettivi, non per orari. Togliere oggi lo smart working è fuori dal tempo, anacronistico». A raccontarlo è Alessandro Benetton, presidente della holding finanziaria Edizione, in un post di LinkedIn, come riportato anche da un articolo su La Tribuna di Treviso. Ancora, «la flessibilità del lavoro consente di gestire meglio i diversi impegni e questo aumenta la soddisfazione» rincara la dose. Abbiamo bisogno di queste posizioni dopo che lo smart working ha ricevuto picconate notevoli la scorsa settimana, nonostante con la pandemia fosse considerato una svolta irreversibile.
Ad esempio in un articolo su L'Espresso dal titolo "Lo smart working è morto", Eugenio Occorsio ci raccontava come negli Stati Uniti d'America le grandi banche avevano richiamato il personale in sede per la gioia dei ristoranti del Financial District a Manhattan. «Lo smart working è il contrario della produttività» aveva sentenziato Jamie Dimon, il CEO di JP Morgan Chase, annunciando i manager in ufficio cinque giorni e tre giorni in presenza per gli impiegati. Mentre David Solomon di Goldman Sachs c'era andato giù più pesante: «il lavoro da remoto è un'aberrazione da correggere al più presto ora che la pandemia è alle spalle».
Quindi se negli USA lavorare in ufficio sembra tornare a essere sinonimo di produttività, la voce di un manager che viene da una storia d'imprenditoria italiana importante - fondatore di 21 Invest nonché presidente di Edizione, la “cassaforte” della famiglia - è una boccata d'ossigeno.
Benetton afferma di aver letto molti articoli che sentenziano la fine dello smart working e si è sentito il dovere di prendere posizione: «credo che lavorare gomito a gomito abbia un valore inestimabile per la coesione di un team, e dunque per la crescita di un’azienda. Quello che non comprendo è il desiderio di distaccarsi da questa opzione. Un distacco anacronistico, se me lo concedete».
Insomma, nel futuro del lavoro «la formula ideale avrà sempre di più un aspetto ibrido», noi di Smart Working Magazine ci crediamo e diffondiamo volentieri queste parole!