Dal Nord al Sud Italia, lo smart working come strumento per conquistare nuovi cittadini e ripopolare borghi montani afflitti dallo spopolamento nel corso del tempo? Se ne parla dal post-pandemia e chissà che adesso non sia la volta buona con un bonus per le aziende. Il bonus in questione, approvato in esame preliminare in un disegno di legge dal Consiglio dei Ministri del 23 ottobre, punta a favorire il lavoro da remoto nelle zone montane attraverso lo strumento dell’esenzione dal versamento della contribuzione previdenziale fino a cinque anni per le imprese.
Un provvedimento pensato per ogni lavoratore con contratto a tempo indeterminato che svolge la sua attività da remoto, residente o domiciliato stabilmente in un Comune montano. Le indiscrezioni parlano di una detassazione che dovrebbe avvenire secondo questo schema:
un esonero totale per i primi due esercizi che succedono a quello in corso alla data di entrata in vigore della legge; esonero al 50% per il terzo e quarto esercizio; esonero al 20% per il quinto esercizio.
I borghi italiani: una storia di amore e abbandono.
I tentativi di rivitalizzare i borghi montani hanno avuto alterne fortune nel tempo, ma sostanzialmente non si sono visti grandi risultati, nonostante la tecnologia sia venuta in soccorso. Provare a salvare comunità morenti incentivando le persone a vivere nei borghi montani è qualcosa che sta a cuore anche a noi di Smart Working Magazine e puntualmente siamo ritornati sul tema.
Tra l'altro, l'attenzione per i borghi riguarderebbe anche la politica. E la scorsa primavera, il ministro delle Imprese Adolfo Urso, nel corso del suo intervento a Vinitaly aveva detto che <<[...] tra i prossimi provvedimenti su cui stiamo lavorando uno riguarda il territorio, la promozione del nostro Paese e il ripopolamento dei piccoli centri”. Poi aveva aggiunto pure uno slogan, ovvero "Lavora nel mondo, vivi in Italia". Ora, ad essere precisi, il ministro si riferiva prettamente ai nomadi digitali. Invece questa sarebbe un'iniziativa che punta proprio a quegli italiani che già abitano o sono disposti a "salire in montagna", in ben altro contesto storico, non solo con determinazione ma anche con un contratto di lavoro standard in tasca!
Nell'attesa di capire se questo bonus andrà in porto, chiudiamo con un passaggio dalla penna del poeta Franco Arminio, uno che dal suo borgo di montagna non vuole sapere di andarsene:
«Vado nei paesi per capire come se la passano. Ma prima ancora ci vado per capire dove sono, sopra una montagna o un altopiano, dentro una valle o in pianura. I paesi parlano, come ogni cosa, e parlano innanzitutto con la geografia. Sono terra da leggere anche se hanno perso molte parole, e da scrivere».
Speriamo sia di bonus auspicio!