In principio fu la pandemia da Covid19 – SARS2 e la necessità del distanziamento sociale sul luogo di lavoro. Poi, lo smart working è diventato un cambiamento sociale radicale, uno state of mind, che ha messo il “vivere da remoto” fino al centro delle scelte organizzative per aziende e collaboratori.
Una prima conseguenza di questo fenomeno è stata nel 2020 la curiosa immigrazione da ritorno di numerosi “cervelli in fuga”, i quali - pur a fronte di difficoltà dovute al digital divide che affligge molte realtà – hanno dato risposte innovative anticipando la diffusione di progetti di lavoro flessibile. La possibilità di operare da remoto ha consentito a molti expats di tornare in Italia, spesso nei loro borghi di provincia del Meridione. In questo, l’associazione South Working è nata proprio per fare da collettore al fenomeno e tra i suoi intenti mira pure a invertire lo spopolamento, particolarmente avvertito nel Mezzogiorno d’Italia. Dal punto di vista delle istituzioni, significa offrire alle persone la possibilità di vivere e lavorare nel territorio, riconvertito in una sede aziendale diffusa. Una proposta dal forte impatto sociale, che vuole liberare alcune realtà da un isolamento durato fin troppo tempo.
Lavorare da remoto è diventata la nuova normalità, in generale è un’occasione di più autonomia, flessibilità e per qualcuno una bella iniezione di fiducia. Al punto che moltissimi oggi si dicono riluttanti a fare marcia indietro. Tesi avvalorata anche dal World Economic Forum (WEF), secondo cui il 48% dei lavoratori intervistati vorrebbe mantenere parte del proprio lavoro in remoto. E lavorare in remoto significa poter prendere in considerazione il ritorno a territori rurali.
https://youtu.be/i2yKh3e1_ek
Seguendo la scia della notizia pubblicata dal WEF, in Italia si stanno rianimando ben 2.000 borghi per nomadi digitali. Qui entra in campo Samuel Lo Gioco, appassionato di comunicazione e speaker, nonché fondatore di Smart Working Magazine. Eclettico sostenitore del lavoro da remoto, stavolta dimostrerà che si può lavorare da dove vogliamo attraversando l’Italia con il suo VAN attrezzato a ufficio mobile!
Il progetto, che ha ottenuto il Patrocinio della Commissione Europea, non a caso si chiama VAN Working Tour - racconterà storie e persone impegnate nel progresso del territorio – ovvero un tour che mira a presentare una serie di esperienze legate alla grande rivoluzione innescata dal lavoro a distanza. Un reportage attraversando l’Italia alla scoperta di start up innovative, i rappresentanti delle istituzioni e dell’imprenditoria impegnati in questa missione contro il digital divide e lo svuotamento delle piccole città. Samuel darà voce a tutta una serie di personaggi impegnati a costruire valore per i lavoratori del futuro e non solo, ci farà scoprire i territori nelle loro specificità culturali, dall’arte alla gastronomia. Un viaggio di due anni in un paese, il nostro, che ha pagato un dazio molto alto alla modernità ma che spesso si è sviluppato senza progresso.
L’industria ha svuotato borghi e zone rurali centralizzando l’economia e il mercato del lavoro in grandi centri urbani ma, oggi, incredibilmente lo smart working, può invertire quell’urbanizzazione che ci viene presentata come tendenza inesorabile. Anche se nel mondo in Europa il 75% delle persone vive in città, l’Italia è un paese unico e perché non potrebbe essere il primo a rompere la pressione antropica favorita dal decennale accentramento nei capoluoghi di funzioni amministrative, economiche e sociali riprendendo possesso delle zone “emarginate” per godere della loro bellezza?
Samuel viaggerà con lo scopo di far conoscere ai lavoratori a distanza la possibilità di vivere e lavorare in posti magnifici, scoprendo e assaporare una nuova cultura che avvicina la storia ai tempi moderni. Il viaggio, poi sarà l’occasione di parlare di sostenibilità e ambiente, per stimolare ognuno di noi nel compiere azioni concrete per la salvaguardia del Pianeta. Non abbiamo più tempo per procrastinare se vogliamo lasciare alle generazioni future un mondo “decente”. Con il supporto della utility Enegan Gas & Luce, Samuel si impegnerà a “compensare” l’emissione di CO2 piantando alberi in Italia tramite la APS ambientale Save the Planet.
Oggi abbiamo la possibilità di curare il nostro benessere ed equilibrio vita/lavoro e il “dovere” di salvaguardare l’economia della nostra nazione sviluppandola su tutto il territorio e non concentrando i consumi e servizi solo nelle grandi città. Attraverso video, articoli, dirette social, tramite la lente del smart working, saranno presentati i territori e la loro cultura attraverso la gastronomia, le attrazioni culturali, la storia, l’arte, le aziende, pubblica amministrazione, paesaggi e tanto altro ancora, ricordando che l’Italia viene ancora apprezzata come una delle destinazioni più belle dove vivere e lavorare.
Potete seguire il viaggio di Samuel sul suo profilo Instagram