Negli ultimi anni, il concetto di lavoro ha subito una trasformazione radicale. Se stai leggendo questo articolo dal comfort della tua casa, probabilmente rientri tra coloro che hanno scoperto i vantaggi del lavoro da remoto, e l’idea di tornare in ufficio a tempo pieno potrebbe sembrarti tutt’altro che allettante. In effetti, qualcuno in America ha provato a dare un valore economico a questo cambiamento di paradigma. Il risultato? Per molti lavoratori, il tempo trascorso lavorando da casa ha un valore ben preciso, e riportarli in ufficio ha un costo molto più alto di quanto si potrebbe pensare.
Valore del tempo e del luogo di lavoro
Uno studio recente, condotto nell’ambito del Survey of Working Arrangements and Attitude*, ha cercato di rispondere a una domanda fondamentale: quanto vale per i lavoratori americani la possibilità di lavorare da remoto o in modalità ibrida? Questo sondaggio, che viene effettuato mensilmente da maggio 2020, coinvolge migliaia di americani di età compresa tra i 20 e i 64 anni e indaga il cambiamento delle abitudini lavorative nel periodo post-pandemia.
Secondo i risultati più recenti, per un lavoratore che ha sperimentato il lavoro da remoto almeno una volta dal 2020, la possibilità di continuare a farlo vale, in media, quanto un aumento salariale del 7,6%. Questa percentuale sale addirittura al 9,6% per chi lavora da remoto almeno un giorno a settimana. Ciò significa che, per questi lavoratori, mantenere la flessibilità del lavoro da casa o in modalità ibrida è come ottenere un significativo incremento di stipendio.
Generazione che vai valore che trovi
Non tutte le categorie di lavoratori, però, attribuiscono lo stesso valore alla possibilità di lavorare da casa. Nicholas Bloom, economista della Stanford University e tra i promotori di questo studio, ha spiegato che la fascia di lavoratori “nella fascia dei 30 anni, con figli e una laurea” è quella che richiederebbe un aumento salariale più consistente, tra il 10% e il 15%, per accettare di tornare in ufficio a tempo pieno. Questo dato rispecchia una tendenza ormai consolidata: molti millennials, negli ultimi anni, si sono spostati più lontano dal luogo di lavoro e hanno iniziato a costruire una famiglia, rendendo il lavoro da remoto non solo una comodità, ma una vera e propria necessità.
Ma cosa significa tutto questo per le aziende?
Per convincere i lavoratori a tornare in ufficio a tempo pieno, queste dovrebbero affrontare non solo il malcontento dei dipendenti, ma anche un costo significativo. “Se forzi i dipendenti a tornare in ufficio cinque giorni a settimana, saranno molto scontenti,” spiega Bloom. “Stai togliendo loro qualcosa che considerano equivalente a un taglio salariale del 7-8%.”
Alcuni lavoratori potrebbero persino decidere di dimettersi se costretti a rinunciare al lavoro da remoto. “Un ritorno in ufficio a tempo pieno è un modo economico per ridurre il numero di dipendenti,” aggiunge Bloom, anche se ciò potrebbe comportare un costo in termini di perdita di talenti. Le aziende, infatti, potrebbero rischiare di alienare i lavoratori più performanti, compromettendo la crescita a lungo termine.
In definitiva, il lavoro da remoto non è più solo un vantaggio temporaneo, ma una condizione che ha assunto un peso reale nel mercato del lavoro. E il tempo dei lavoratori, ora più che mai, ha un valore ben preciso e le imprese che hanno contratti che lo prevedono come un benefit, potrebbero scoprirsi avere una leva di negoziazione molto importante.
In ogni mercato c’è domanda e offerta (e contratti da rispettare)
Tutto questo ragionamento è valido finché i lavoratori hanno una leva per far valere le loro richieste. La realtà è che, in molti casi, la possibilità di lavorare da remoto non è una condizione garantita. Se il contratto di lavoro prevede il lavoro in presenza e il lavoro da remoto era un’eccezione concessa durante il periodo pandemico, ora che siamo usciti dall’emergenza da oltre due anni, la situazione è cambiata.
Per molti lavoratori, le opzioni stanno diventando sempre più ristrette. Grandi aziende come Dell o Amazon hanno già avviato il richiamo dei dipendenti in ufficio, dimostrando che il lavoro da remoto non è una realtà consolidata per tutti. In questi casi, non si tratta più di negoziare un aumento di stipendio in cambio della flessibilità, ma di affrontare una scelta più netta: tornare in ufficio oppure restare a casa — senza lavoro.
Questa realtà evidenzia come il futuro del lavoro sia ancora incerto, con dinamiche in evoluzione e politiche aziendali che potrebbero cambiare di nuovo in risposta a nuove priorità di business o condizioni economiche.
articolo ripubblicato con licenza da millionaire.it