Il lavoro ibrido, cioè la possibilità di lavorare a volte in ufficio e altre da remoto, è una realtà sempre più radicata. Secondo i dati di una recente ricerca del Politecnico di Milano, nel 2023 il numero dei lavoratori da remoto in Italia è cresciuto, arrivando a 3,585 milioni: il 541% in più rispetto al periodo pre-Covid. Un dato che pare non diminuire in futuro: nel 2024, infatti, i lavoratori da remoto saranno 3,650 milioni.
Proprio per questo motivo, le aziende stanno implementando la possibilità di usufruire del lavoro agile, gestendolo nel modo migliore per la loro realtà aziendale. Esistono tre formule:
- Lavoro libero, con cui le persone possono decidere autonomamente quando e quante volte andare in ufficio e da remoto.
- Lavoro ibrido autogestito, con cui l’azienda può decidere quanti giorni si può lavorare da remoto (normalmente due o tre), lasciando la possibilità di scegliere in quali giornate recarsi in ufficio.
- Lavoro ibrido impostato, dove è l’azienda a decidere in quali giorni – molto spesso lunedì e venerdì - è necessaria la presenza in ufficio.
Secondo i dati raccolti dal nostro account LinkedIn in un recente sondaggio, il 70% dei/delle rispondenti considera il lavoro libero il più efficace, ma gran parte delle aziende decide di optare per il lavoro autogestito, permettendo di scegliere quando lavorare in ufficio e quando in altri luoghi concordati. In questo modo, però, spesso il lunedì e il venerdì gli uffici sono vuoti e alcune aziende, convinte che le persone approfittino della situazione per concedersi un “weekend lungo”, tendono a fare retromarcia e a preferire una formula di lavoro ibrido impostato, imponendo la presenza in ufficio a inizio e fine settimana. Ma la terza formula di lavoro ibrido è l'unico modo per riportare le persone in ufficio lunedì e venerdì?
In ufficio lunedì e venerdì: non un obbligo, ma una possibilità di coinvolgimento
Nonostante l’assenza di lavoratori in ufficio il lunedì e il venerdì possa essere un problema per le aziende, decidere di imporre la presenza in quei due giorni non è l’unica strada percorribile. Meglio ascoltare le loro necessità, trasformandole in opportunità che possano incentivarli ad andare in ufficio a inizio e fine settimana spontaneamente, senza obblighi che vengono dall’alto.
Ecco alcune iniziative che aiutano a pensare all’ufficio come un luogo realmente necessario:
- Ripensare gli spazi aziendali: un buon modo per invogliare i collaboratori a lavorare in presenza è lavorare sull'ufficio stesso, rendendolo un posto in cui ci si possa sentire a proprio agio arricchendolo con qualche comodità (una sala adibita alla pausa più confortevole, un divano, una piccola biblioteca o qualche gioco da fare in pausa pranzo): è il caso di Together, agenzia di comunicazione che all’interno dei suoi uffici ha installato tavoli da calcetto.
- Organizzare iniziative di intrattenimento che coinvolgano i collaboratori e li rendano più coesi tra loro. Un buon esempio lo dà Google, che il venerdì organizza il “Brunch Google”.
- Concentrarsi su attività di formazione: secondo una ricerca condotta dal fornitore globale di tecnologie di ricerca Cint per conto di Docebo - una multinazionale italo canadese specializzata in soluzioni basate sull’AI per l’apprendimento in ambito aziendale - su 1.555 lavoratori internazionali, oltre l’82% del campione italiano analizzato preferirebbe lavorare in un’azienda che offre formazione e sviluppo costanti. Un buon modo per accontentarli sarebbe organizzare, nei pomeriggi del lunedì e del venerdì, workshop formativi su temi caldi e masterclass in presenza con esperti esterni che, oltre a essere utili e interessanti, possano essere anche divertenti.
- Dare spazio alle idee delle persone, dando loro la possibilità di dire la propria e di ovviare ai problemi usando la creatività. La multinazionale Pixar, per fare questo, ha istituito il Notes Day, un giorno in cui i collaboratori si dividono in gruppi e affrontano delle tematiche discutendo argomenti e proponendo idee creative utili ad aiutare la loro organizzazione.
Attuando queste o altre strategie di ingaggio, come l’ormai conosciutissimo Casual Friday - la possibilità di vestirsi in modo casual per andare in ufficio -, le aziende avranno la possibilità di offrire nuovi benefici e opportunità in ufficio per i propri collaboratori, che vedranno l’ufficio come un luogo utile, senza dover ricorrere al lavoro ibrido impostato.