Se c'è una figura storica da cui i manager moderni possono imparare qualcosa sulla strategia, è indubbiamente Napoleone Bonaparte. Mentre il suo nome evoca immagini di battaglie epiche e conquiste territoriali, c'è un lato meno conosciuto del leader francese: quello dello stratega acuto e visionario.
Sorprendentemente, ben prima che i leader aziendali moderni appendessero citazioni del generale e filosofo cinese Sun Tzu (autore di uno dei più importanti trattati di strategia militare di tutti i tempi, “L'arte della guerra”) alle pareti dei loro uffici, Napoleone già si era immerso nelle opere dei grandi pensatori strategici, come lo stesso Sun Tzu e Carl von Clausewitz (generale e scrittore militare). Questa dedizione allo studio della strategia ha trovato una delle sue massime espressioni nella Campagna di Austerlitz del 1805. Lì, Napoleone mise in scena una trappola magistrale, dando l'illusione di una vulnerabilità per poi sfruttarla a proprio vantaggio, assicurandosi una vittoria memorabile.
Cercando di raccogliere il meglio delle abilità dell'Imperatore, mettendo da parte gli errori (guardando in ottica moderna) cosa possiamo imparare?
1. Avere una visione strategica:
In un mercato globale in continuo cambiamento, avere una visione chiara è essenziale. Così come Napoleone ha previsto e anticipato le mosse dei suoi avversari, anche i leader odierni devono saper prevedere le tendenze del mercato e le mosse dei concorrenti. Prendendo come esempio una delle brillanti dimostrazioni di astuzia, l’imperatore nella Campagna di Austerlitz del 1805, posizionò intenzionalmente le sue truppe in una posizione apparentemente vulnerabile. Questa disposizione strategica attirò gli alleati russo-austriaci in una trappola che culminò nella leggendaria Battaglia di Austerlitz.
E nel mondo aziendale moderno? Questo tipo di visione si traduce in anticipare le mosse dei concorrenti, comprendere il mercato e pianificare strategicamente con una proiezione nel lungo termine. Perdere un duello non significa perdere la guerra.
2. Rischi calcolati:
"Il pericolo più grande è la prudenza", ha scritto Franco Arminio, poeta, scrittore e regista italiano. Ogni decisione in azienda comporta un certo grado di rischio. La vera abilità sta nel saper valutare quando e come prenderlo. Napoleone era un maestro in questo, come dimostra il modo in cui ha schierato le sue truppe a Austerlitz. Anche lui su questo non è stato certo perfetto, ricordandoci il suo esilio sicuramente "non calcolato".
Nel mondo aziendale moderno: La capacità di bilanciare rischio e reward, di capire quando osare e quando essere cauti, è essenziale. I leader aziendali di successo sanno quando giocare le loro carte e quando aspettare il momento giusto.
3. Fare formazione:
Napoleone riconosceva l'importanza di un esercito preparato. Grazie al suo impulso, la già esistente Ecole Militaire di Parigi formò leader militari d'élite durante i suoi anni di impero e non solo. Inoltre, nonostante avesse una biblioteca personale di 3.000 volumi, la sua vera forza stava nell'interazione diretta: spesso passeggiava tra le truppe, elevando morale e competenza con ogni conversazione. Prima della Battaglia di Austerlitz, Napoleone mise in pratica simulazioni e giochi di guerra, affinando manovre e tattiche per essere pronto a ogni evenienza sul campo.
E nel mondo aziendale moderno? La formazione costante è l'essenza di un'azienda vincente. Attraverso percorsi formali, mentoring e team building, le squadre sono pronte ad affrontare sfide e cogliere nuove opportunità.
Alla fine, non possiamo non riconoscere la genialità di un leader la cui ombra si estende oltre i confini del tempo, toccando addirittura le moderne dinamiche aziendali. Napoleone, con la sua visione penetrante e strategie audaci, ha tracciato un sentiero di lezioni immutabili. Se si sceglie di vedere oltre le battaglie e le conquiste, ci si rende conto che le sue vere armi erano la visione, la preparazione e l'abilità nel prendere rischi calcolati.
Nel tumulto del mercato odierno, quando ogni decisione può avere ripercussioni di vasta portata, è essenziale riflettere su questi principi.