Sicuramente il caldo torrido di questi ultime settimane non aiuta a mantenere la calma, in particolare a lavoro, poiché è appurato che le temperature elevate stimolano la produzione del cortisolo, l’ormone dello stress. In molti aspettano le tanto attese vacanze estive proprio per riportare lo stress a livelli tollerabili, e soprattutto allontanarsi dai colleghi (non tutti) e capi. Tuttavia, è opportuno ricordare che i conflitti in azienda possono (e dovrebbero) diventare l’occasione per migliorare il rapporto lavorativo e non solo.
In che modo si possono gestire gli screzi in modo tale da non lasciare strascichi negativi?
Abbiamo chiesto a Samuel Lo Gioco, docente in materia, cinque pratici consigli:
- Identifica le origini del conflitto
Capire il motivo per cui discutiamo potrebbe essere complicato per varie ragioni. Spesso, non è il singolo episodio a scaturire una reazione eccessiva, ma potrebbe essere dato da un malessere generale in azienda. Per questo, è importante prendersi il tempo per avere un confronto onesto e aperto, che porti all’identificazione del problema specifico e alla conseguente risoluzione.
- Aver ragione non è l'obiettivo
“A volte è meglio avere pace che avere ragione” questa frase che circola nel web da qualche anno esprime il concetto perfettamente. Quando ci troviamo in una discussione a lavoro è fondamentale avere come obiettivo la pace e l’armonia, piuttosto che vincere la discussione. Seppur richiedendo uno sforzo enorme e anche coraggio, chi fa un passo indietro si rivela sempre la persona più forte favorendo la risoluzione effettiva dell’alterco.
- Controlla il tono di voce e il linguaggio del corpo
Secondo gli studi sulla comunicazione del professore emerito di psicologia all’Università della California Albert Mehrabian, la parola in sé conta soltanto per il 7% di ciò che si dice. Il restante 93% è costituito dalla comunicazione paraverbale (il modo in cui viene detto qualcosa) e, soprattutto, dal linguaggio del corpo. Di conseguenza è fondamentale mantenere un tono calmo e neutro, insieme con una gestualità affabile e non aggressiva.
- Trovare punti comuni
Dopo aver stabilito il fulcro del problema su cui lavorare, arriva il momento di trovare punti in comune. In quasi tutte le discussioni è facile individuare quei nodi su cui entrambe le parti si trovano d’accordo, anche se non sempre vengono espresse per paura di indebolire la propria posizione. Proprio su questi punti è opportuno iniziare a costruire la narrativa che ci porterà alla risoluzione del conflitto. Inoltre, riconoscere le opinioni dell’interlocutore e ascoltare attivamente aiuta ad allentare la tensione.
- Chiudere la questione con un accordo sulla risoluzione
Infine, è necessario trovare un compromesso che faccia felici (o quasi) entrambi e uscire dal conflitto avendo ottenuto un miglioramento significativo. Concedere qualcosa potrebbe essere difficile, specialmente quando se ne fa una questione di principio, ma è sicuramente un momento di crescita personale, e può diventare anche una lezione importante a livello professionale.
La risoluzione di un conflitto sul posto di lavoro, comunque, spesso è una questione delicata che ha ramificazioni che possono esulare dal contesto professionale e contaminare la sfera personale. Di conseguenza è difficile sintetizzare una formula per la risoluzione in soli cinque punti. Per questo è importante partire da questo semplice schema per poi espandere la propria ricerca in materia, così da imparare a trasformare ogni divergenza in un’occasione di crescita. Se non altro, gioverà alla propria salute mentale.