Oggi le aziende applicano processi di selezione del personale considerando vari aspetti come valore aggiunto alla candidatura, come le soft skills, ma poi vengono inseriti in contesti tossici. Sinceramente non riesco a capirne il motivo. Se alla fine servono puri esecutori è inutile assumere persone ambiziose.
Forse le aziende sperano in un cambiamento radicale grazie all’inserimento di figure totalmente non allineate alla filosofia manageriale? Non considerando che in realtà, così facendo, peggiorano la situazione alzando l’indice negativo di turnover e ritrovandosi con una grave epidemia di persone frustrate.
Non è certamente facile ma questo non giustifica il fatto di non provarci.
Posso dare alcuni suggerimenti da persona che da sempre ha fatto di tutto per non essere un semplice esecutore, anche quando mi veniva chiesto come “gavetta”.
Ho sempre seguito una sequenza di azioni prima di arrivare al punto di mollare il lavoro verso nuove opportunità, perché a scappare alla prima difficoltà sono bravi tutti ma restare e provare ad essere parte attiva di un cambiamento sono sempre pochi. Eccola in forma di elenco:
1. Sii propositivo e preparati a negoziare. Analizza bene il tuo lavoro e la collaborazione con i colleghi. Identifica con precisione le falle, nei rapporti e nei processi, elabora dei miglioramenti, strutturali bene e preparala come se fosse una presentazione con slide.
2. Alza la mano. Preparati una mail in cui, senza andare sullo specifico, comunichi il tuo desiderio di confronto che ha come scopo migliorare il tuo lavoro e quello dell'intera azienda. Usa un linguaggio emotivamente toccante, che sappia scuotere la coscienza e inviala, scavalcando il tuo manager, direttamente al CEO.
3. Il tuo show. Prepara la tua presentazione per un massimo di 30 minuti. Calibra bene per mantenere incollata la sua attenzione verso di te. Comunica il cambiamento che desideri e l'impegno che sei disposto a dare per averlo. Alla fine stabilisci tu le regole: l'impegno da parte tua e da parte dell'azienda, così misuri l’interesse anche da parte loro.
4. Lavora duramente. Adesso devi mettere in moto il cambiamento che desideri. Ricorda: non creare muri ma alleati. Qui hai modo di mettere in campo tutta la tua capacità di leadership.
5. Temporizzare il cambiamento. Datti una scadenza e crea scadenze. In pratica prendi il tuo grande obiettivo e trasformalo in tanti piccoli obiettivi. Una volta fatto pianifica su scala temporale.
6. Non gettare la spugna. Se le conse tardano o non seguono il tuo programma metti da parte la tua impulsività. Fermati, respira e fai un passo indietro. Se dall'alto trovi ostruzionismo patteggia e non interrompere il tuo lavoro.
Se tutto questo lavoro non è servito a niente non demoralizzarti, guarda questa esperienza come ricchezza alle tue competenze professionali e, perché no, anche personali. Anche se è stato un fallimento avrai comunque imparato una lezione formativa importante che fatto tesoro porterà ancora più valore alla tua capacità di “innescare un cambiamento”.