Il CEO 22enne che difende le 80 ore settimanali: "È una scelta di vita"

Il 'Grinding' - la cultura del sacrificio estremo è ancora viva nella Silicon Valley, ma dichiarare pubblicamente che la tua startup richiede 80 ore di lavoro settimanali può attirare più critiche che applausi.

"Risultati straordinari richiedono sforzi straordinari,” afferma Daksh Gupta.

Il 'Grinding' - la cultura del sacrificio estremo è ancora viva nella Silicon Valley, ma dichiarare pubblicamente che la tua startup richiede 80 ore di lavoro settimanali può attirare più critiche che applausi.

Daksh Gupta, giovane fondatore di Greptile, un'azienda di software con sede a San Francisco, ha pubblicato di recente su X un post in cui dichiarava che la sua azienda “non offre alcun equilibrio tra lavoro e vita privata.” I dipendenti lavorano 14 ore al giorno e spesso nei weekend. L’obiettivo del post era mostrare il metodo di Gupta per selezionare candidati e rendere chiaro il contesto lavorativo di Greptile.

Il messaggio è diventato virale, approdando persino sulla prima pagina di Reddit. Le reazioni non si sono fatte attendere: tra le email ricevute, alcune contenevano minacce di morte. “Il mio inbox è al 20% minacce di morte e all’80% candidature,” ha scritto successivamente Gupta, che ha poi rimosso l'indirizzo dell’ufficio dal sito web per precauzione.

"Il primo posto o niente"

In un’intervista con Inc., Gupta ha spiegato che il suo intento non era vantarsi né glorificare la cultura dell’iperlavoro. Piuttosto, lavorare 80 ore è per lui un requisito inevitabile, dettato dalla competizione naturale del mondo delle startup. “Nessuno si interessa della terza azienda migliore o anche solo della seconda,” afferma. “Se metti il 95% dell’impegno, è come se non facessi nulla.”

Fondata nel 2023, Greptile sviluppa un assistente AI che aiuta i programmatori a gestire e comprendere il loro codice in crescita. In un settore saturo come quello del software aziendale, distinguersi significa spesso rinunciare a una vita al di fuori del lavoro. “Cerco persone che mettano cuore e anima nella creazione di prodotti software eccezionali,” dichiara Gupta.

La competizione non si limita ai giganti del settore, ma include giovani altrettanto affamati di successo. “Hanno studiato in università prestigiose, sono motivatissimi e hanno grande intuito. Alla fine, tutto si riduce a chi lavora di più e chi è più fortunato,” sostiene il giovane CEO.

Sacrifici oggi, speranze per domani.

Per compensare i sacrifici, Gupta promette ai dipendenti partecipazioni azionarie, sperando che Greptile si trasformi in un successo epocale. Tuttavia, è consapevole dei rischi: “Quando ti dicono che il 90% delle startup fallisce, devi credere, fino a un punto quasi delirante, che tu farai parte del 10% vincente.”

Gupta, laureato al Georgia Institute of Technology nel 2023, mira a seguire le orme di altri ex studenti che hanno fondato aziende di successo. La sua startup ha raccolto 4 milioni di dollari in un round seed lo scorso giugno, guidato da Initialized Capital, ed è stata selezionata nel programma Y Combinator.

“Non è per tutti”

Gupta non si ispira direttamente ai grandi nomi della Silicon Valley, ma sembra rifletterne lo spirito instancabile. Durante il programma di Y Combinator, Brian Chesky, co-fondatore di Airbnb, ha condiviso con i giovani imprenditori un aneddoto che ha colpito Gupta: “Disse che inizialmente lavoravano dalle 8 del mattino a mezzanotte, sei giorni su sette, poi anche sette giorni su sette. Era ciò che serviva.”

Gupta ammette che il suo stile non è per tutti e accetta che ci siano alternative. “Ci sono persone brillanti che gestiscono aziende di successo e non lavorano così tanto,” ha scritto su X dopo le critiche ricevute.

Nonostante le polemiche, Gupta rimane convinto della sua visione e spera di attrarre candidati che la condividano: “Voglio persone che non vedano lavoro e vita come due cose separate.”

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Il CEO 22enne che difende le 80 ore settimanali: "È una scelta di vita"

Matteo Cerri

AUTORE

Imprenditore, investitore ed editore. Da quasi 30 anni pubblica in italiano ed inglese approfondimenti su imprenditoria, italiani all'estero e rigenerazione di piccoli comuni italiani. Suoi contributi sono apparsi su Millionaire Magazine, Vita Non Profit Magazine, Italians Magazine e National Geographic Traveller. La sua opinione parla di come lo smart working e la qualità sul luogo di lavoro è un tema che riguarda chi fa impresa come opportunità da gestire.

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