Come già preannunciato da molti comunicati, il Decreto Lavoro proroga, ancora una volta in via temporanea e non strutturale, alcune discipline “speciali” previste per particolari categorie di lavoratori che possono trarre un particolare vantaggio dallo svolgimento della propria attività in regime di lavoro agile.
Stiamo parlando innanzitutto dei lavoratori cosiddetti “fragili” pubblici e privati affetti da gravi patologie (già individuate dal decreto del Ministro della Salute 4 febbraio 2022) e dei lavoratori del solo settore privato con almeno un figlio minore di 14 anni.
Con riferimento ai lavoratori del settore privato con almeno un figlio minore di 14 anni di età, le disposizioni “eccezionali” in vigore sino al 30 giugno 2023 sono state prorogate sino al 31 dicembre 2023.
Si tratta di quel particolare “regime” che prevede il “diritto” di svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile anche in assenza degli accordi individuali di cui alla Legge n. 81/2017, fermo restando il rispetto degli obblighi informativi previsti in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Questo non significa che tali soggetti potranno sempre ed in ogni caso prestare la propria attività in smart working, considerato che dovrà essere svolta “a monte” un’analisi sulla compatibilità delle loro mansioni con il lavoro agile.
Invece, per i “fragili”, pubblici e privati, è stato prevista la proroga del regime eccezionale già esistente solo fino al 30 settembre 2023.
In questo caso i datori di lavoro hanno l’obbligo di assicurare lo svolgimento della prestazione lavorativa in smart working anche attraverso l’adibizione a diversa mansione compresa nella medesima categoria o area di inquadramento, senza alcuna diminuzione della retribuzione e sempre ferma restando l’applicazione delle disposizioni dei relativi contratti collettivi nazionali di lavoro, se più favorevoli.
Il Decreto Lavoro sembra quindi non volere abbandonare alcune discipline particolarmente favorevoli nate con la normativa emergenziale determinata dalla epidemia e che si rivolgono a categorie considerate meritevoli di un più alto livello di protezione.