Il mese scorso, Apple ha messo in commercio il tanto atteso visore Apple Vision Pro. Si tratta di uno strumento che coniuga realtà aumentata e virtuale. Alla modica cifra di 3.500 dollari, la premessa era quella di “cambiare definitivamente il rapporto delle persone con la tecnologia”. In pratica lo stesso annuncio fatto dalla multinazionale di Cupertino anche in occasione del lancio del Mac e dell’iPhone.
Il rischio però, a giudizio di Ed Zitron, noto giornalista britannico esperto di tecnologia, è che si tratti di uno strumento sostanzialmente inutile come l’Apple Watch e l’iPad. Nella sua recensione, diventata un podcast, An autopsia of Apple’s Vision Pro il visore sembra magnifico all’inizio, ma poi ci si scontra con l’impossibilità di mandare una semplice mail!
Secondo Zitron, stiamo vivendo un’epoca in cui la tecnologia è in mano a sviluppatori miopi chiusi nella loro bolla e la distanza tra il mondo e i prodotti delle aziende tech sembra diventata abissale.
Su questo magazine avevamo dedicato spazio alla realtà virtuale chiedendoci in un articolo se fosse la futura frontiera per una migliore collaborazione da remoto, ma a quanto pare siamo andati troppo avanti, ritrovandoci con strumenti con i quali dobbiamo ancora capire cosa farci.
In fin dei conti, ci basterebbe solo un pò di smart working fatto bene!