Se gli anni del Covid-19 sono stati caratterizzati da una presa di coscienza collettiva che ha portato un largo numero di persone a dimettersi dai propri posti di lavoro, ecco che il post pandemia porta con sé una nuova tendenza. Spaventa per portata e ha tutta l’aria di chiamarsi “i Grandi licenziamenti”.
Complice una recessione globale, le big company stanno mettendo alla porta centinaia di professionisti, giustificando la spiacevole decisione come una necessità dovuta alla significativa riduzione del fatturato annuo.
In rilievo ci sono aziende come Nokia - che taglierà 14mila delle 86mila risorse che ha in tutto il mondo - o la Paramount. LinkedIn, ironia della sorte, proprio la multinazionale californiana ha appena licenziato 668 collaboratori che si aggiungono ai 716 licenziati nel maggio scorso. Ma non solo. Sembra che questa tendenza stia travolgendo gli USA, anche Rolls-Royce annuncia che spedirà a casa 2,500 persone in un piano definito “adatto al futuro” dal proprio amministratore delegato.
Futuro incerto per le prospettive occupazionali?
Un futuro questo che non sembra molto adatto a quelli che stanno perdendo il lavoro proprio nel periodo natalizio. E non sembra proprio auspicabile anche per chi un lavoro ancora non ce l’ha e guarda con preoccupazione questo trend anomalo crescere fino a diventare un'onda travolgente. Di che proporzioni stiamo parlando? Si può consultare qui una lista aggiornata dei licenziamenti effettuati o annunciati dalle grandi aziende in tutto il mondo. Ma in Italia si sa, siamo riservati...
Quindi speriamo in silenzio di non venire travolti da quest’ondata di licenziamenti e sogniamo che il post-post pandemia sia l’era delle Grandi assunzioni e dei Grandi aumenti di stipendio!
Tanto, almeno, sognare è gratis!