A inizio luglio Bloomberg ha riportato la notizia delle dimissioni di Thomas Brostrøm, il responsabile dell’unità energie rinnovabili del colosso energetico Shell.
Secondo il canale d’informazione finanziaria, la scelta di licenziarsi sarebbe dovuta al fatto che la multinazionale olandese del fossile sta ridimensionando l’impegno d’investimento nelle fonti rinnovabili. Si tratta di un caso di climate quitting?
Il fenomeno del climate quitting - non è chiaro se rientri a torto o a ragione in quello delle Grandi Dimissioni - coinvolge spesso persone giovani che cambiano o lasciano il proprio lavoro se lo considerano dannoso per il pianeta. Attualmente è stato osservato negli Stati Uniti d’America e in Nord Europa.
Ancora, lo scorso giugno oltre 1.000 lavoratori di Amazon hanno organizzato una marcia fuori dagli uffici aziendali della multinazionale a Seattle, la città sede dell'azienda, per protestare contro il mancato rispetto da parte della big tech di Jeff Bezos dei suoi impegni sul clima.
Il motivo è dovuto al fatto che nonostante gli sforzi (ma tacciati di greenwashing) e la promessa di raggiungere la neutralità entro il 2040, le emissioni di Amazon stanno aumentando. Aumento che è stimato fino al 40% nei primi due anni dopo l'impegno dello zero netto. L'azienda è accusata dagli stessi lavoratori di sottostimare la sua impronta di carbonio.
Il climate quitting andrà di pari passo con l'aumento della richiesta di figure professionali aventi competenze "green" tanto da cambiare il mercato del lavoro? È sicuramente una domanda che si stanno facendo gli HR più in sintonia con Millennials e Generazione Z, non solo i più sensibili al cambiamento climatico, ma anche i manager di domani.
C'è poi da aggiungere il nesso tra climate quitting e brand purpose, in cui le persone vogliono sentirsi parte di un movimento positivo. Probabilmente, per essere una realtà climate friendly, non serve stravolgere il proprio modello di business ma apportare quei “cambiamenti di scelta” su come ci approcciamo ai servizi richiesti.
Questo nesso tra climate quitting e brand purpose spinge i lavoratori a diventare partecipi al cambiamento, spiegando così quanto apporti valore all’impresa e al modello di business un approccio più sostenibile e sensibile al clima.
Nella foto: dipendenti Amazon a Seattle chiedono all’azienda più azioni concrete per ridurre l’impatto ambientale. Courtesy of Make Amazon Pay Org.