Nel mondo del business, la sostenibilità è diventata un tema centrale, ma sempre più aziende scelgono di rimanere in silenzio sui propri progressi ESG (Environmental, Social, Governance). Questo fenomeno, noto come greenhushing, nasce dalla paura di essere accusati di greenwashing o di incorrere in sanzioni dovute a normative sempre più stringenti. Un paradosso che, invece di rafforzare la trasparenza, rischia di compromettere fiducia, investimenti e competitività.
Secondo il Transparency Index 2024, quasi 6 aziende su 10 tra le maggiori imprese pubbliche e private di Stati Uniti e Regno Unito scelgono di non comunicare il proprio impegno ambientale e sociale. Il timore di incorrere in critiche, errori di rendicontazione o accuse di incoerenza spinge molte organizzazioni a evitare del tutto il tema, esponendole però a rischi altrettanto significativi.
Dalla trasparenza al silenzio: le radici del greenhushing.
Negli ultimi anni, le normative ESG sono diventate sempre più dettagliate e rigorose. In Europa, l’entrata in vigore della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) impone alle aziende obblighi stringenti di rendicontazione su impatti ambientali e sociali. Negli Stati Uniti, la Securities and Exchange Commission (SEC) ha intensificato i controlli sulle dichiarazioni ESG per evitare affermazioni fuorvianti o non supportate da dati concreti.
Se da un lato queste regolamentazioni sono fondamentali per garantire autenticità e trasparenza, dall’altro hanno creato un effetto collaterale: il timore di comunicare progressi e obiettivi ESG per evitare errori o accuse di greenwashing. Molte imprese, anziché rafforzare la qualità delle loro comunicazioni sulla sostenibilità, preferiscono il silenzio, riducendo drasticamente la condivisione di iniziative e risultati.
Le conseguenze economiche del greenhushing.
Mantenere un basso profilo sulle politiche di sostenibilità può sembrare una scelta prudente, ma i dati dimostrano il contrario.
Secondo Bloomberg, gli asset legati a investimenti ESG supereranno i 40.000 miliardi di dollari entro il 2030. Inoltre, l’85% degli investitori ritiene che le aziende con forti politiche di sostenibilità offrano portafogli più resilienti e rendimenti più elevati. Tuttavia, se le imprese non comunicano il loro impegno ESG, rischiano di perdere importanti opportunità di investimento.
Un’analisi condotta dal Sustainability Perceptions Index ha rilevato che i grandi marchi globali stanno perdendo miliardi di dollari di valore potenziale semplicemente perché non comunicano in modo efficace i loro risultati in termini di sostenibilità. I consumatori, sempre più attenti alle pratiche aziendali etiche, tendono a spostare la loro fiducia verso marchi trasparenti e coerenti nelle loro azioni.
Come superare il dilemma del greenhushing
Diversi studi accademici, tra cui quelli della Harvard Business School, suggeriscono che la soluzione al greenhushing non sia il silenzio, ma una comunicazione più strutturata e verificabile. Un approccio basato su trasparenza e dati concreti aiuta a costruire credibilità senza esporsi al rischio di critiche.
Ecco alcune strategie per evitare il greenhushing:
• Affidarsi a certificazioni riconosciute: Standard come il Global Reporting Initiative (GRI) o il Sustainability Accounting Standards Board (SASB) garantiscono credibilità e allineamento con le migliori pratiche internazionali.
• Comunicare progressi reali, non solo obiettivi: I consumatori e gli investitori vogliono numeri verificabili e risultati concreti, non dichiarazioni generiche.
• Integrare la sostenibilità nella strategia aziendale: Un impegno ESG che fa parte del core business è più solido e meno esposto a critiche.
• Promuovere il dialogo con stakeholder e dipendenti: Un confronto aperto sulle iniziative di sostenibilità aiuta a creare fiducia e a prevenire il rischio di fraintendimenti.
Il greenhushing rappresenta una reazione alla crescente pressione normativa e alla sensibilità del pubblico, ma il silenzio non è la soluzione. Le aziende che scelgono di non comunicare il proprio impegno ESG rischiano di perdere opportunità finanziarie, credibilità e la fiducia dei consumatori. La chiave sta in una comunicazione chiara, supportata da dati concreti e verificabili. Perché la sostenibilità, quando è reale e ben gestita, non è un rischio, ma un valore che merita di essere raccontato.