In questi ultimi tre anni si è parlato molto di smart working e remote working. Curiosamente, nella maggior parte dei casi, specialmente qui in Italia, vengono evidenziati gli aspetti negativi di questo modo di intendere il lavoro, quando invece ci sono prove che dimostrano il contrario.
Molti professionisti e esperti HR sostengono infatti che il remote working migliori sia la salute mentale delle risorse umane che quella fisica, incrementando anche la produttività. Alcuni consigliano addirittura delle workation, e cioè spostarsi con i colleghi in un ufficio vista mare o in un borgo medievale in località fiabesche per un determinato periodo di tempo. E se non esiste questa possibilità?
Ultimamente alcune testate giornalistiche internazionali si sono spese per redarguire chi lavora da remoto nel comfort della propria abitazione rischiando, secondo loro, seri problemi alla vista e addirittura trombosi per via di uno stile di vita troppo sedentario. Anche se siamo tutti d’accordo che stare seduto a casa o stare seduto in ufficio non sia molto diverso. Ecco quindi alcuni strumenti e consigli utili per lo smart working.
Evitare la sedentarietà.
Ci sono molte accortezze che il lavoratore da remoto deve tenere in considerazione, quindi documentarsi è d’obbligo. Però ci sono alcuni punti che svettano per importanza. Primo di tutti, evitare la sedentarietà spendendo la metà del tempo produttivo in piedi.
Mentre i giovani imprenditori con grandi idee ma pochi fondi impilano cassette della frutta per rialzare il loro laptop dal tavolo, quelli già ingranati preferiscono un supporto desk by Harmoni con tanto di pratica borsa per non lavorare mai più da seduto, neanche da Starbucks, in barba alle trombosi.
Respirare aria sana.
Inoltre, l’ufficio casalingo deve obbligatoriamente avere una finestra da cui entra aria fresca. L’ossigenazione e l’umidità dell’aria contribuiscono a mantenere un ambiente sano in cui poter lavorare al massimo. E se si vive in un appartamento in pieno centro cittadino dove aprire la finestra significa inalare smog?
In questo caso diventa indispensabile avere un purificatore d’aria che catturi elementi inquinanti, allergeni e altre impurità per restituire aria fresca e pulita. Dyson è sicuramente leader del settore e offre purificatori e umidificatori per tutti i gusti e esigenze. Inoltre, una pianta aiuta a ossigenare la stanza, oltre a rasserenare lo spirito con un elemento naturale.
Regolare la luce in momenti diversi della giornata.
La finestra in ufficio serve anche per avere un’ottima illuminazione che permetta di non affaticare inutilmente la vista e avere una perfetta visibilità durante i video-meeting. Però, se davanti alla finestra abbiamo un palazzone che oscura anche la proiezione mentale del cielo, la tecnologia è d’obbligo.
Anche qui Dyson offre una soluzione con un lampada da tavolo in cui l’intensità della luce può aumentare in caso si abbia necessità di rendersi ben visibili ai nostri interlocutori virtuali, o diminuire verso la fine della giornata, dove una riduzione della luce blu favorisce il rilassamento e il sonno.
Investire sulla qualità audio è cruciale per la credibilità e la concentrazione.
Spesso coloro che hanno abbandonato la grande città e vivono in campagna possono lavorare nella tranquillità assoluta, mentre quelli in città… Non proprio! Magari in questo caso sarebbe opportuno isolarsi dai rumori esterni con delle cuffie adeguate.
In entrambi i casi, avere un AI Powered software che elimina qualsiasi suono indesiderato aiuta a rendere la voce chiara e limpida e a risultare più carismatici e ottenere risultati migliori per chiudere il video-meeting nel minor tempo possibile. Anche l’occhio vuole la sua parte, quindi una webcam professionale toglie tutti i pensieri. Poi per eliminare l’ansia da sfondo virtuale, esistono app apposite.
In conclusione, lo smart working, con i giusti strumenti, può rivelarsi addirittura più salutare rispetto al classico ufficio dove, nella maggior parte dei casi, non si dispone della tecnologia per ottimizzare l’ambiente e la concentrazione dei profess