Se qualcuno ha in mente di concedersi delle "pause lavoro" mentre è in vacanza, o magari si trova in una gradita condizione di workation, ci sono degli accorgimenti da tenere presenti. Nel lavorare da remoto, purtroppo, si presentano alcuni ostacoli che limitano quella libertà tanto desiderata e associata al remote work, restringendo i confini in cui possiamo lavorare: azienda e casa. Molteplici sono i motivi: il rumore di fondo, la pessima qualità di accesso a Internet, lo sfondo o l’audio contaminato suoni improvvisi. Con queste premesse ecco che emerge l’alibi contro il remote work, descrivendolo come “una modalità di lavoro poco efficiente”. In effetti, senza alcuni accorgimenti, può essere davvero così.
L'idea dell'articolo viene da una simpatica parodia dei The Jackal che ironizza su quelli che ancora oggi sono i problemi durante i nostri Web meeting.
È vero, lavorare in luoghi progettati per offrire esperienze ben lontane da quelle che un remote worker cerca resta un disagio e non un piacere. ,Ok la libertà ma se fatico nel concentrarmi o nel collaborare con il mio team questo può alterare le mie performance ripercuotendosi sui risultati ,(quando mi riferisco alla parola “risultati” intendo quello che voi chiamate “obiettivi”, ma non è questo il momento di spiegare la differenza).
Ho avuto anche io lo stesso problema nei primi anni in cui, da lavoratore subordinato, avevo l’opportunità di lavorare da remoto, parlo del 2016, per certi versi sembra passata un’era geologica. Con il tempo e con i giusti strumenti, grazie anche alla mia passione verso la tecnologia, ho trovato il format giusto per poter lavorare ovunque io sia (specifico che “ovunque” non significa anche sotto l’ombrellone in spiaggia… A tutto c’è un limite, non estremizziamo).
Per questo voglio passare in rassegna 4 prodotti e 2 dritte che permettono di tenere web meeting professionali.
L’isolamento dai rumori di fondo.
Scegliere delle cuffie avvolgenti con il sistema di cancellazione del rumore. Credetemi funziona veramente molto bene e l’unica distrazione che può esserci è solo visiva, ma concentrandosi sullo schermo non risulta complicato concentrarsi.
La contaminazione dell’audio sul microfono.
Un classico, specialmente quando ti trovi nei luoghi pubblici (a volta anche nei coworking). Ho risolto il problema con, Krisp, un sistema che sfrutta l’AI (intelligenza artificiale) per la cancellazione attiva del rumore nel microfono. È impressionante la sua efficacia.
Lo sfondo in background.
Questo è veramente un aspetto importante. Trovarsi in un ambiente pubblico, con passanti in background, mentre spieghi concetti importanti al tuo team, mette in seria difficoltà l’attenzione. Vero, ci sono alcuni SW (Team, Zoom, Meet) che permettono di sfuocare lo sfondo o impostare un’immagine ma la qualità non è fenomenale dipendendo dalla sorgente di luce e dalla qualità della Webcam,Io ho risolto con un SW specifico che permette anche di presentare slides con modelli animati e piacevolmente belli da vedere. Il suo nome è un pò bizzarro, si chiama Mmhmm.
Qualità del video.
La webcam presente sul nostro notebook è sicuramente sufficiente ma non professionale. Per capirlo basta guardare la dimensione di un’ottima webcam e lo spazio disponibile per l'ottica sopra il monitor. Io ho scelto due modelli: JABRA PanaCast20 e la Poly Studio P5. Entrambe con il loro SW control è possibile regolare la risoluzione. Queste webcam hanno già integrato un sistema che permette l’auto regolazione della luce/ombre con qualità video 4K.
Sorgente di luce.
È molto importante avere una posizione che non alteri la risoluzione video. Quando arrivo in un ambiente osservo sempre la provenienza di luce e le zone d’ombra, stando sempre frontale alla luce e non alle spalle, anche se questo in alcuni casi comporta mettere a vista dei passanti il proprio schermo.
La connettività.
Mai dare per scontato che tutto funzioni. Nessuno, ma proprio nessuno, purtroppo effettua dei test prima di tenere dei meeting online. Eppure è solo questione di abitudine. ,
Prima di ogni web meeting pulisco la RAM e riavvio il sistema, così escluso eventuali disservizi dovuta dall’hardware, poi, connesso alla rete, effettuo uno speedtest. Se la prestazione in upload è inferiore al mega cerco di avvicinarmi alla sorgente che funge da hotspot.
Quelle elencate sopra sono sei accortezze che risolvano molti problemi per coloro che desiderano lavorare da remoto in totale libertà. Una piccola spesa iniziale di poco più di 300 € e un canone mensile di 12 € offrono una dinamicità importante.
Può sembrare strano, ma l’importanza di utilizzare strumenti di qualità a favore del remote work è compresa più dai giovani, spesso senza budget, che dai Senior. Trovo frequentemente Manager e professionisti partecipare a incontri online malissimo, usando gli stessi auricolari del telefono e la webcam basic integrata sul notebook di lavoro (non progettato per video meeting PRO). Preferiamo indossare la camicia sopra con il pigiama sotto che offrire una “visual experience” piacevole da vedere e ascoltare?!
Gran parte delle figure Senior, tra Manager e dirigenti, hanno studiato le migliori tecniche di PNL (programmazione neuro linguistica), comprendendo quanto sia efficace il “non verbale” ed il “paraverbale” nella comunicazione (verbale 7%, paraverbale 38%, non verbale 55%), diventando grandi comunicatori nei rapporti off-line, ma purtroppo nell’online non riescono ad applicarla. Impariamo dai più giovani!