Economisti e professionisti dell’HR (Human Resources), negli ultimi anni, hanno iniziato a dare maggior valore a quelle che, nel mercato del lavoro, vengono chiamate soft skills. Nell’ideale di un’azienda d’avanguardia e in un mondo dove il lavoro diventa smart, qualità tipo l’intelligenza emotiva, l’empatia e il problem solving diventano fondamentali nella valutazione di potenziali candidati ad una posizione lavorativa.
Le soft skills sono quelle caratteristiche individuali, dei tratti della personalità, che permettono ad un professionista di apportare qualcosa in più nell’azienda rispetto alle competenze tecniche necessarie, specialmente nel rapportarsi con colleghi o clienti. La sempre maggiore attenzione alla salute mentale, unita ad una nuova etica lavorativa, impone alle aziende di ricercare queste qualità non quantificabili, ma di inestimabile valore.
Ecco che esperienze personali che esulano dal contesto professionale possono rappresentare una valida risorsa per chi è in cerca di lavoro o di nuovi talenti da aggiungere al proprio organico. Il Cammino di Santiago ne è un esempio iconico. Da secoli questo percorso rappresenta un pellegrinaggio religioso che riconduca l’individuo ad una condizione più centrata e concreta soprattutto nei riguardi della propria fede.
Oggi, stiamo vivendo un momento di “laicizzazione” del Cammino e in molti affrontano il percorso per i motivi più disparati e, molto spesso, lontani da sentimenti religiosi. In un mondo del lavoro sempre più competitivo in cui le risorse sono tenute a dimostrare resilienza, creatività e iniziativa, affrontare un viaggio di questo tipo può rappresentare l’elemento distintivo in un curriculum.
Ma come può un percorso che fu dei pellegrini, essere d’aiuto ai professionisti? La risposta sta nel potere formativo di un viaggio che spesso si affronta in solitaria. Come anticipato, le soft skills giocano un ruolo sempre più importante nella valutazione generale di un potenziale candidato ad una posizione in azienda. Per esempio, il problem solving è una voce ormai onnipresente negli annunci di lavoro. Ecco che un’esperienza come il Cammino può essere una scuola di prim’ordine in questo senso.
Sviluppare l'autostima e la sicurezza in se stessi.
In una situazione in cui la persona è sola con se stessa e ha con sé solo il minimo indispensabile, qualsiasi imprevisto potrebbe rappresentare una minaccia seria in grado di compromettere il Cammino. Esempio: Cosa fare quando inizia a piovere e non si ha niente con cui ripararsi? Fermarsi al riparo potrebbe essere una soluzione, ma è realisticamente fattibile se si ha un risultato da ottenere in un tempo limitato? In uno scenario di questo tipo, il problem solving viene stimolato e affinato in un modo che possa essere acquisito e utilizzato in situazioni lavorative.
Altri aspetti cruciali che si sviluppano in un viaggio di questo tipo sono le social o interpersonal skills. Viaggiare in solitaria aumenta notevolmente la capacità di rapportarsi con gli altri. In questo modo vengono perfezionate le tecniche di approccio, oltre ad allenare la capacità di interazione culturale in esperienze multietniche. Durante il cammino è possibile conoscere persone di tutte le età e con storie completamente diverse l’una dalle altre. Sapersi rapportare con tipi diversi di persone e comunicare efficacemente è fondamentale nell’iper-connessa dimensione del lavoro attuale.
Infine, in situazioni come quella del Cammino di Santiago, una persona ha la possibilità di ascoltare se stessa e imparare a conoscere alcuni aspetti rimasti sotto i radar fino ad allora. La conoscenza e la conseguente accettazione, ove possibile, di quello che al momento siamo come persone, porta ad una crescita dell’autostima e della sicurezza in se stessi che in molti casi si traduce nella capacità di esporre il proprio lavoro in maniera chiara e concisa, ma anche ad accettare le critiche costruttive, fonte principale di crescita.
In altre parole, il Cammino di Santiago, così come altre esperienze formative extracurriculari, diventa fondamentale nella formazione della classe lavoratrice emergente, così come per i professionisti affermati ma che non si sentono arrivati e sono in cerca di nuove sfide e nuovi traguardi. L’industria sta cambiando rapidamente e il mondo del lavoro non è più solo il luogo dove si guadagnano i soldi, ma diventa un punto di alta formazione personale che contribuisce a modellare più aspetti dell’individuo e crea i presupposti per una società più smart e bilanciata.