La notizia ha fatto il giro del mondo sabato 18 novembre: il consiglio di amministrazione di OpenAI, senza alcun preavviso, ha licenziato Sam Altman. In sostanza, la società della Silicon Valley dietro lo sviluppo dell’intelligenza artificiale di ChatGPT - e diventata miliardaria proprio grazie a lui - si è sbarazzata del suo CEO. Altman ha ricevuto la notizia poco prima del fatto compiuto, venerdì alle 12 ora della California. Microsoft - maggiore investitrice di OpenAI - addirittura è stata informata solo un minuto prima che fosse resa pubblica, secondo il sito di news Axios.
Altman ha commentato la decisione del suo consiglio di amministrazione con un breve tweet su X: «Oggi è stata un’esperienza strana in molti modi, ma inaspettata: è stato un po’ come leggere il proprio elogio funebre mentre si è ancora vivi».
Una storia californiana?
Ma quali sono i motivi che hanno portato OpenAI a silurare il suo fondatore? Mistero. Stiamo parlando dell’uomo che ha costruito un’azienda dal nulla fino a farle raggiungere il valore di 90 miliardi di dollari. Microsoft ci ha investito miliardi per sviluppare il suo chatbot Copilot. Altman, appena il 15 novembre, era considerato la “guest star” del vertice della Cooperazione economica Asia-Pacifico di San Francisco. Lì, seduto fra i dirigenti di Meta e di Google, aveva parlato a centinaia di leader aziendali e governativi e sottolineato come l’uso e lo sviluppo responsabile dei sistemi di intelligenza artificiale fossero strumenti in grado di aiutare a risolvere i problemi più urgenti dell’umanità.
Al di là dei rumors - Altman esautorato forse per il ritardo nello sviluppo di ChatGPT 5, forse per gli alti costi della piattaforma e dai ricavi ancora incerti, forse per attriti con Microsoft, forse per motivi legati alla sua vita privata… - resta un punto incontrovertibile: il sistema della Silicon Valley si conferma capace di permettere rapide ascese e improvvise cadute. Un sistema che in California genera da una parte incredibili trasformazioni tecnologiche e dall’altra controversi monopoli e profonde diseguaglianze economiche.
Aggiornamento del 20 novembre:
Microsoft ha proposto a Sam Altman di guidare un gruppo di ricerca interno sull'intelligenza artificiale.
Aggiornamento del 22 novembre:
A seguito della lettera dei dipendenti al consiglio d'amministrazione, dove minacciavano in massa le dimissioni, OpenAI ha reintegrato Sam Altman nel suo ruolo.