Maltempo e scuole chiuse oggi a Bologna, "spostatevi il meno possibile" è l'appello del Comune, insieme all'invito a lavorare in smart working per tutti coloro che possono organizzarsi in modalità agile.
A quanto pare oggi 16 maggio, il maltempo dovrebbe investire la città e la provincia felsinea con piogge torrenziali e per il quale è stata emanata un'allerta rossa a livello regionale. Il sindaco Matteo Lepore, al fine di ridurre gli spostamenti e il traffico, ha scritto alle aziende e agli Enti della città per invitarle ad adottare il più possibile lo smart working per oggi e mercoledì, provvedimento ovviamente che vale anche per quel che riguarda il personale del Comune e e della Città metropolitana bolognese.
“Domani tutte le previsioni che ci sono state sottoposte sono concordi, pertanto è bene essere più cauti possibili e dare un messaggio univoco alla popolazione: cioè che è meglio spostarsi in auto il meno possibile – ha annunciato il sindaco - e in particolare nel capoluogo questa è la premura principale. Per questo abbiamo innanzitutto deciso la sospensione dell’attività didattica nelle scuole e parallelamente abbiamo scritto alle aziende per invitarle ad effettuare il più possibile smart working”.
Dopo l'alluvione che ha colpito Faenza e il ravennate negli scorsi giorni, gli esperti di clima hanno sottolineato che questi eventi estremi primaverili sono sono da iscriversi al cambiamento climatico di origine antropica.
Aldilà dell'invito del sindaco Lepore, nella nostra epoca il lavoro - inteso come modello organizzativo - necessita un adeguamento alla crisi climatica. Con le emissioni di CO2 delle attività umane che incidono almeno per il 30% sul clima impazzito, anche “il lavoro” deve fare la sua parte per il pianeta. Sto dicendo che lo smart working dovrebbero rientrare nelle strategie aziendali per ridurre l’impatto climatico del lavoro. Ancora, lo smart working è la prima leva di sostenibilità per le imprese.
Il cambiamento climatico è inarrestabile e inesorabile dicono gli esperti, possiamo solo rallentarlo e adattarci nel frattempo. Ma adattamento non significa solo transizione ecologica e più aree verdi urbane, ma anche ripensare i modelli di lavoro subordinati tradizionali.
Foto: ©Gianmarco Caroti