Nel Consiglio dei ministri nella sera del 27 settembre è stato approvato un testo che raccoglie una lunga serie di rinvii su temi molto eterogenei. In materia di smart working nella Pubblica Amministrazione per i lavoratori cosiddetti "fragili" il termine è stato spostato in avanti di tre mesi dal decreto varato, quindi fino al 31 dicembre, equiparando così i lavoratori pubblici a quelli privati, come chiedevano da tempo i sindacati. Ricordiamo che la fragilità riguarda una condizione di rischio patologico accertata da un medico competente.
Per permettere lo smart working ai fragili vengono stanziati 1,67 milioni di euro. La misura è rimasta in bilico fino alla fine ma poi dal ministero dell'Economia e Finanze è arrivato il via libera. Potranno usufruire ancora del lavoro agile il personale pubblico affetto da patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità, secondo quanto previsto dai primi provvedimenti in materia, presi quando esplose la pandemia dal virus SARSCoV-2. Questa fa seguito ad altre proroghe (l'ultima di tre mesi a giugno), e dispone anche che i docenti in situazione di lavoro agile siano adibiti "ad attività di supporto all'attuazione del Piano triennale dell'offerta formativa".
Il nuovo intervento era stato richiesto dai sindacati, anche per porre fine alla disparità con i lavoratori fragili privati, per i quali lo smart working è già stato prorogato alla fine dell'anno.