Facebook concederà lo smart working a tempo indeterminato a tutti i lavoratori che possono svolgere il proprio lavoro da remoto. Sempre se lo si voglia. Ad annunciarlo è stato proprio Mark Zuckerberg, durante la Conferenza sulla sicurezza di Monaco. Il potenziamento del lavoro agile è diventata infatti una delle prorogative e obiettivi futuri del CEO di Facebook. Si punta al lavoro da remoto per almeno il 50% dei suoi dipendenti in 10 anni. Perché?
Dall’inizio della pandemia Zuckerberg si è sempre posto in maniera abbastanza positiva e quasi avanguardista riguardo allo smart working. Già ad aprile dell’anno scorso circa il 95% dei dipendenti ti Facebook lavorava da remoto. Lui stesso ha dichiarato di star imparando molto da questa esperienza. Da quanto riportato dal Wall Street Journal, Zuckerberg ha affermato di aver visto dei miglioramenti nella sua vita personale grazie allo smart working: “Ho scoperto che lavorare da remoto mi ha dato la possibilità di fare riflessioni più di lungo termine e mi ha aiutato a stare di più con la mia famiglia, il che mi ha reso più felice e più produttivo”.
A maggio dello scorso anno lo stesso CEO ha voluto così fare un sondaggio tra i suoi dipendenti per capire quanti fossero interessati, qualora l’azienda avesse dato la possibilità di poter lavorare sempre da casa. Il sondaggio ha dato segnali positivi per quanto riguarda il miglioramento della work-life balance, ma non per tutti.
In un post su Facebook scritto Zuckerberg ha riportato che il 40% si è detto interessato alla possibilità di lavorare per sempre da casa, mentre più del 50% ha dichiarato di non vedere l’ora di tornare in ufficio.
Facebook concede lo smart working a tempo indeterminato: arrivano Workplace e Oculus for Business
Da qui l’idea che si potesse promuovere un sistema di gestione dello smart working a tempo indeterminato solo per chi lo volesse.
L’organizzazione del lavoro agile, che potesse così consentirlo, è iniziata già a luglio con una serie di investimenti in materiale tecnologico per implementare e migliorare gli strumenti già a disposizione: prodotti aziendali che potessero essere in grado di aiutare le persone a sentirsi connesse e a svolgere il proprio lavoro ovunque si trovino.
Non solo. Riguardo al lavoro da casa il leader ha ritenuto questa una scelta fondamentale per una serie di motivi che vanno dalla possibilità di collaborare con professionisti di qualsiasi parte del mondo e una minor incidenza sull’impatto ambientale.
Ma è davvero solo una considerazione ambientalistica e questione di benefit per cui Zuckerberg pone questa scelta?
Dietro a tutto questo ci sono una serie di investimenti su nuove piattaforme online per la gestione dello smart working e che, appunto, con la nuova modalità di lavoro Facebook vuole testare.
Di questi fanno parte Workplace, che oggi conta più di 5 milioni di utenti, e Oculus for Business, una piattaforma aziendale che sfrutta la realtà virtuale per aumentare la produttività e la collaborazione sul posto di lavoro.