In questi giorni leggiamo molti report pubblicati sull’adozione dello smart working in Italia nel 2020 a seguito alla pandemia da Covid-19. Il tutto accompagnato da varie riflessioni dei più importanti esperti di politiche del lavoro, giuslavoristi o sindacalisti in merito a produttività, worklife balance e stress da improvvisazione digitale.
Tuttavia, fin dalla scorsa primavera, è apparso chiaro che le aziende già attive sul lavoro agile non avessero trovato particolari difficoltà a continuare l’operatività con tutti i dipendenti da remoto.
Così, apprendiamo con interesse il recente annuncio di Subito e InfoJobs - aziende del gruppo Adevinta che conta quasi 300 dipendenti in Italia - sul passaggio allo smart working per tutte le figure aziendali con la possibilità di lavorare da remoto fino al 100% del proprio tempo.
Prima dell’emergenza sanitaria, lo smart working era già attivo per due giorni a settimana ma, grazie all’esperienza positiva di questi ultimi mesi, ecco la decisione di puntare su un modello ancora più flessibile con la stabilizzazione della modalità di lavoro agile.
All’inizio del lockdown a marzo, nonostante le aziende abbiano chiuso gli uffici per tutelare la salute dei dipendenti, i dipendenti hanno potuto operare totalmente da remoto dimostrando continuità e dinamismo nell’adozione dello smart working. A quanto pare si sono registrate ottime performance grazie a una metodologia di lavoro per obiettivi e orientata al risultato, un team autosufficiente e auto organizzati guidati da una servant leadership di supporto.
Nonostante il carattere emergenziale della situazione, la cultura di innovazione del gruppo Adevinta ha accelerato la trasformazione di un modello di organizzazione già avviato, dimostrando come potesse essere applicato a tutto lo staff, indipendentemente da funzione e livello. Quindi, la decisione è maturata con serenità possiamo aggiungere noi.
Cultura manageriale, tecnologia e spazi di lavoro le leve dello smart working.
Per permettere le migliori condizioni di lavoro anche da casa, tutti i dipendenti sono stati dotati degli strumenti tecnologici necessari ed è previsto un contributo per la realizzazione di una postazione di lavoro a casa, o per l’integrazione delle dotazioni, come sedia, scrivania, monitor, cancelleria o accessori di elettronica.
Anche gli uffici sono riorganizzati adeguando gli spazi in funzione del lavoro agile: non esisteranno più scrivanie fisse, ma un’area di lavoro assegnata per team con postazione prenotabile attraverso uno specifico tool digitale, che permetterà una volta finita l’emergenza di avere postazioni per tutti, lasciando la libertà allo staff di scegliere se lavorare da casa o in ufficio.
La policy di full smart working per Subito e InfoJobs prevede inoltre l’erogazione del ticket per ogni giorno lavorato, indipendentemente dal luogo in cui venga effettuato.
“In questo anno siamo cambiati molto, diventando più flessibili e agili, sotto molti punti di vista. Siamo aziende digitali e sempre pronte a cogliere i cambiamenti, grazie alla nostra cultura aziendale e alla metodologia di lavoro” ha commentato Giuseppe Pasceri, CEO di Subito e di InfoJobs “Per questo crediamo che conciliare l’ambito professionale con quello personale sia importante per lavorare in modo ancora più efficace, offrendo a ognuno la scelta di organizzare il proprio lavoro nella maniera più adeguata, rispetto alle proprie esigenze”.
I dati che ci hanno messo a disposizione Subito e InfoJobs ci dicono che il livello di engagement dei dipendenti è cresciuto di 13 punti percentuali nell’ultimo anno (da novembre 2019 a novembre 2020), passando dal 54% al 67%. Altro punto da considerare è la soddisfazione per l’equilibrio tra vita privata e lavoro che, già alta nel 2019, è ora dell’81%.
Inoltre, il lavoro da remoto ha rilevato un effetto positivo anche sulle performance dell’organizzazione: poiché da maggio 2020 Subito.it viaggia stabilmente a una crescita a doppia cifra del traffico anno su anno.
Vantaggi dello smart working e conciliazione tra vita privata - lavoro.
Stessi vantaggi dello smart working e conciliazione tra vita privata e lavoro sono dimostrati da un’indagine di InfoJobs a marzo 2020 su un campione di 189 aziende e 1149 candidati. La nota piattaforma per la ricerca di lavoro online, ha raccontato come gli italiani nelle aziende lo stessero vivendo.
Tra i benefici più evidenti c’è il risparmio di tempo per gli spostamenti tra casa e ufficio (49%), la flessibilità degli orari di lavoro (19,5%) e la possibilità di gestire esigenze personali e lavorative (17%) e l’assenza di distrazioni (11%).
Le parole del CEO Giuseppe Pasceri, supportate dalla survey interna, permettono a noi di Smart Working Magazine di fare un paio di considerazioni. La prima è che di fronte ad uno “stress test”, quale la pandemia da Covid-19, le realtà con una moderna cultura aziendale hanno dimostrato grande capacità di resilienza. La seconda è che il processo di smart working, quando strutturato, ha benefici incrementali